UN RITRATTO

LANESVILLE, SAUL LAITER

QUEL MOMENTO SOSPESO, NATO DA UNA POETICA ATTENZIONE

Talvolta la genesi di un’immagine non è immediata: come nella scrittura o nella poesia, ha un percorso lento e richiede pazienza. Bisogna provare, riscrivere e scegliere con cura; solo così, attraverso attenzione e selezione, si arriva a quell’attimo sospeso di perfezione.

“Non ho una filosofia. Ho una macchina fotografica, guardo attraverso la macchina fotografica e scatto foto. Le mie fotografie sono la minima parte di ciò che vedo che potrebbe essere fotografato. Sono frammenti di possibilità infinite”.

Saul LEITER – Lanesville, 1958 Chromogenic print © Courtesy Saul Leiter Foundation


Saul Leiter realizzò la serie Lanesville nell’estate del 1958, approfittando di un soggiorno in una piccola casa estiva a Lanesville, sulla costa atlantica a nord di Boston. Queste fotografie costituiscono le uniche immagini di nudo a colori che il Maestro statunitense abbia mai prodotto e rappresentano uno dei pochissimi lavori realizzati al di fuori dei contesti urbani di New York, dove invece si concentravano gran parte dei suoi celebri scatti di strada. Le otto varianti di posa che compongono la serie mostrano già nella composizione il tratto distintivo di Leiter: il gusto per geometrie non convenzionali, l’influsso del design e dell’arte giapponese nelle linee nette e nei piani bidimensionali, e un uso “pittorico” del colore che trasforma la fotografia in una sorta di acquerello in equilibrio tra astrazione e figura. La luce naturale, filtrata dalle finestre del cottage, conferisce a ciascuna immagine un’atmosfera sospesa e romantica, grazie a delicate tonalità pastello che sembrano sfumare i contorni.

Per decenni queste stampe rimasero nei fondi dell’archivio, mai pubblicate né esposte in vita dall’autore. Solo nel 2018 la casa editrice Steidl incluse alcune di queste immagini nel volume In My Room, consacrando la loro importanza nel percorso cromatico di Leiter. L’anno successivo, tra maggio e giugno 2019, la Gallery Fifty One Too di Anversa dedicò alla serie la sua sesta mostra personale sull’artista statunitense, presentando per la prima volta al pubblico le stampe d’epoca in tutte le loro varianti. Nel 2019 la stessa serie fu poi accolta anche nelle due sedi giapponesi della Leica Gallery, a Tokyo e a Kyoto.

Oggi Lanesville è considerata una tappa fondamentale nell’evoluzione stilistica di Saul Leiter: vi si coglie il passaggio dall’astrazione compositiva dei suoi primi lavori al colore al senso di intimità e di sospensione poetica che avrebbe caratterizzato tutta la sua produzione successiva, influenzando generazioni di fotografi che in lui hanno visto il precursore di un approccio “pittorico” al mezzo fotografico.


Antidivo e refrattario alla fama, Leiter ha pubblicato regolarmente volumi fotografici e preso parte a importanti monografiche negli Stati Uniti e in Europa. Nel corso della sua carriera darà alla stampa solo una parte dei suoi lavori, lasciandone la maggior parte in negativo, come a celare l’aspetto più intimo e puramente artistico della sua produzione. Tanto che nel 2018, cinque anni dopo la sua morte, emerse un corpo di opere dell’artista poco conosciuto: nudi in bianco e nero, scattati principalmente tra la fine degli anni ‘40 e i primi anni ‘60, frutto delle collaborazioni tra Leiter e le donne della sua vita.

Figlio di un famoso rabbino, Leiter rifiutò il percorso teologico che il padre avrebbe voluto per lui, trasferendosi a New York nel 1946 per dedicarsi alla pittura. Introdotto nel mondo dell’arte da colleghi come Richard Poussette-Dart e W. Eugene Smith, Leiter dal 1948 iniziò a sperimentare con la fotografia, in bianco e nero e a colori, utilizzando principalmente pellicole Kodachrome da 35 mm e ritraendo il suo circolo di pochi amici e scene di strada attorno a casa sua.

Dopo un periodo di successo nella fotografia di moda per riviste come Harper’s Bazaar ed Elle, Leiter è rimasto nell’ombra per due decenni. La pubblicazione nel 2006 della monografia “Early Color” ha segnato una riscoperta internazionale del suo lavoro, confermando il suo ruolo pionieristico nella storia della fotografia a colori.

Le sue opere sono oggi presenti nelle collezioni dei più prestigiosi musei internazionali, dal Whitney Museum of American Art al Victoria and Albert Museum, testimoniando l’importanza duratura del suo contributo artistico.

Saul Leiter muore il 26 novembre 2013 nella sua casa nell’East Village di New York, lasciando un immenso archivio del suo lavoro artistico. Nel necrologio del New York Times, Margalit Fox scrisse: “Delle decine di migliaia di immagini che ha scattato - molte ora considerate tra i migliori esempi di fotografia di strada al mondo - la maggior parte rimane non stampata.”


Opere di Saul Leiter sono in mostra a:

TORINO - Museo Nazionale del Risorgimenti Italiano - RITRATTI collezione Florence e Damien Bachelot. A cura di Tiziana Bonomo per ASSOCIAZIONE CULTURALE IMAGO MUNDI - dal 11 luglio al 5 ottobre 2025

MONZA - Belvedere della Reggia di Monza - Saul Leiter. Una finestra punteggiata di gocce di pioggia. Curata da Anne Morin prodotta da Vertigo Syndrome in collaborazione con DiChroma photography. dal 1 maggio al 31 agosto 2025


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